News
News
Prevenzione e trattamento della lombalgia: testimonianze, ambizioni e orientamenti promettenti
Molte linee guida raccomandano un certo tipo di approccio clinico per la valutazione e la gestione della lombalgia che includono l’uso di un quadro biopsicosociale tale da indirizzare la gestione iniziale su trattamenti non farmacologici, inclusa la rieducazione per favorire la gestione autonoma del paziente e la ripresa e delle normali attività quotidiane nonché l’indirizzo verso programmi psicologici per coloro che hanno sintomi persistenti.
Le linee guida raccomandano un uso prudente di medicine, trattamenti diagnostici e chirurgia. Le raccomandazioni sono basate su studi quasi esclusivamente portati avanti da paesi ad alto reddito, concentrati maggiormente sui trattamenti che sulla prevenzione, con pochi dati riguardo sulla efficacia dal punto di vista dei costi.
Comunque, globalmente esiste un divario tra testimonianze e prassi che vede un limitato uso delle linee di approccio cliniche raccomandate e un inappropriato e molto diffuso uso di diagnostica, messa a riposo, iniezioni spinali e chirurgia.
Fare per lo più gli stessi movimenti non ridurrà le disabilità correlate alla schiena o le loro conseguenze a lungo termine. Gli approcci con il maggiore potenziale sono probabilmente quelli che affiancano la pratica con le prove, riducendo la concentrazione sulle anomalie della colonna ed assicurando la promozione di attività e funzioni, compresa la partecipazione al lavoro.
Sono state identificate soluzioni potenzialmente efficaci, promettenti ed emergenti che potrebbero offrire nuovi spunti di azione ma necessitano di grande attenzione ed approfondimento per determinarne l’attitudine all’implementazione su larga scala.
Queste soluzioni potenziali includono nuove strategie concentrate sull’implementazione e lo sviluppo della best practice, la riorganizzazione di percorsi clinici, la previsione di interventi sanitari ed occupazionali integrati, volti a ridurre le disabilità derivanti dall’attività lavorativa, l’introduzione di modulazioni compensative, nuove politiche di invalidità e strategie di sanità e prevenzione pubblica.
Fonte: https://www.thelancet.com/article/S0140-6736(18)30489-6/fulltext